I ragazzi dell’alberghiero del “Niccolini” al campo di lavoro a Corleone

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foto corleone 2Già da diversi anni l’ITCG “Niccolini” si è distinto per le sue attività relative alla legalità, in particolare ha partecipato ai campi di lavoro a Corleone, organizzate dall’Arci Libera.

Anche in questo anno scolastico, dal 18 al 25 ottobre 2017 si è ripetuta questa esperienza, con 15 ragazzi dell’alberghiero sia della sede centrale che del corso Graziani.

I ragazzi, accompagnati dal prof. Alessandro Togoli, dalla Dirigente, prof.ssa Ester Balducci e

dalla DSGA, Marzia Bartolini, hanno vissuto un’esperienza non facile, ma senza dubbio indimenticabile.

 

Al mattino, molto presto, ci si alza per lavorare nei campi requisiti alla mafia ed ora gestiti dalla cooperativa Lavoro e non solo. Nella fattispecie ragazzi ed accompagnatori hanno raccolto pomodori, destinati a diventare conserva che sarà venduta per finanziare le attività antimafia.

Il pomeriggio, invece, era dedicato ad un lavoro di approfondimento e di consapevolezza sui temi relativi alla legalità ed alla lotta contro il crimine organizzato.

In questo senso è stato visitato il cimitero di Corleone, dove è sepolto Placido Rizzotto, sindacalista ucciso dalla mafia nel 1948, e dove si trova il monumento a Bernardino Verro, sindaco socialista di Corleone, ucciso dalla Mafia nel 1915 ed il cui corpo non è stato mai trovato.

I ragazzi hanno anche visitato il Laboratorio della legalità ed hanno visto i film “La siciliana ribelle”, dedicato a Rita Atria, giovane coraggiosa che aiutò Borsellino nelle sue indagini contro Cosa Nostra, ed il famoso “Cento Passi”, dedicato a Peppino Impastato.

Particolarmente toccante è stato l’incontro con Alessandro Gallo, scrittore ed attore napoletano, figlio di un camorrista, che ha scelto di combattere la criminalità organizzata con i suoi libri e le sue opere teatrali.

Ci sono state anche le visite ai luoghi simbolo della lotta antimafia, come in Via D’Amelio a Palermo, a Cinisi, con la casa memoria dedicata a Peppino Impastato, e a Portella della Ginestra dove la mafia uccisi contadini innocenti che celebravano il 1 maggio; in quest’ultima visita i ragazzi hanno conosciuto Serafino, l’ultimo sopravvissuto testimone della strage.

I sette giorni sono passati velocemente in un turbine d’emozioni che tutti i partecipanti porteranno nel cuore e nei loro ricordi. Era bello dire, quando passeggiavamo a Corleone, “Noi siamo quelli di via Crispi”, dove alloggiavamo in una casa requisita ad una famiglia mafiosa.

Ci sembra importante ringraziare chi ha permesso che questa esperienza si realizzasse: Serenella Pallecchi dell’ARCI, Calogero Parisi, presidente della cooperativa Lavoro e non solo, Franco e Salvatore, che ci hanno incitati a lavorare nei campi di pomodori, Giovanni Denaro, preziosa guida nei dopocena di Corleone, Annalisa, del Laboratorio della Legalità, gli autisti dei pulmini per le brillanti conversazioni durante i viaggi, le signore dello SPI, che ci hanno sostenuto con i loro pranzi e le loro cene.

A loro un grazie di cuore.

Alessandro, Ester, Marzia, Andrea To., Andrea Tu., Andrea I., Andrea G., Antonio, Gabriele, Leonora, Ayoub, Dario, Matilde, Thomas, Michelle, Ivan, Ginevra, Carmen.

 

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